Per me, il disegno e la pittura, parimenti alla colorazione dei mandala di cui ho parlato nelle pagine precedenti, hanno sempre avuto una funzione che adesso chiamerei "terapeutica", oltre che di sperimentazione  e ricerca derivata da uno spontaneo impulso. Non ho mai cercato di realizzare qualcosa che assomigliasse a qualche "modello" della storia dell'arte, men che meno mi sono mai posto il problema se uno spettatore esterno potesse giudicare la mia "arte" bella o brutta, in quanto è sempre scaturita dall'esigenza personale di esprimere emozioni, suggestioni, di portare sulla carta, col linguaggio delle forme e dei colori, le impressioni che mi premevano "da dentro".

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